Home » Interviste » Aperintervista: Davide Calì e Marianna Balducci – L’esperienza Book on a tree
Qualche giorno fa ho avuto il grande onore di intervistare insieme Davide Calì e Marianna Balducci.
Davide è un nome celeberrimo nel mondo della scrittura per bambini e ragazzi, è autore di oltre cento libri, molti dei quali hanno ricevuto premi prestigiosi. Marianna si può definire una stella nascente, è una talentuosa illustratrice che si è di recente cimentata anche nella parte autoriale.
Da fan, ho colto al volo l’opportunità di conoscerli di persona e, soprattutto, di fare loro qualche domanda durante un’apericena che si è di fatto tramutata in un’aperintervista!
La chiacchierata è stata lunga e pubblicherò a puntate quello che ho scoperto parlando con questi due fantastici autori.
Cominciamo dal principio.
Parte 1 – L’esperienza “Book on a tree”
Sono entrata in contatto con Davide Calì e Marianna Balducci attraverso un gruppo facebook, fanbase, nato da un’idea di Davide allo scopo di promuovere i libri di Book on a tree. A detta di Davide, e concordo con lui, la parte della comunicazione e della promozione è quella più trascurata dalle case editrici. Allora ecco un’idea per aggirare l’ostacolo e fare qualche esperimento.
Qui sorge la prima domanda • Che cos’è Book on a tree? Ovviamente, entrando nel gruppo, mi sono informata e quel che sono venuta a sapere è che si tratta di un’agenzia letteraria inglese di cui Calì è l’art director. Tutto lineare, no?
No. Dai post che mano a mano venivano pubblicati nel gruppo e da alcune notizie reperite sul web, si sono materializzate delle domande sulla vera natura di tale agenzia. Ovviamente ho colto l’occasione del nostro incontro per chiedere a Davide che cosa sia, esattamente, Book on a tree e Davide ha risposto. Credo si possa dire che, per me, si è aperto lo scrigno del tesoro.
Davide: Bella domanda. Dopo infinite riunioni abbiamo rinunciato a definirci. Book on a tree è sì un’agenzia letteraria, ma è anche e soprattutto una fucina letteraria, in cui dall’intreccio di persone, idee, spunti nascono storie che poi diventano libri. Noi autori collaboriamo, non ci sono invidie, non cerchiamo di passarci sopra, anzi, c’è libera circolazione di idee. Una delle regole è che se si scrive un libro insieme si può passare sopra a quello che hanno scritto gli altri, per cui alla fine “vince” quello che scrive per ultimo.
Davide ha iniziato a parlarmi di questa realtà raccontando alcuni aneddoti che mi hanno aperto le porte di un mondo meraviglioso. Vi riporto quelli che mi hanno colpito.
Un giorno Pierdomenico Baccalario (il fondatore di Book on a tree), incontrando Christian Hill, gli fa: «Ma lo sai che l’FBI ha smesso di cercare Dan Cooper?»
Io a questa domanda credo di aver avuto lo stesso pensiero di Christian Hill: ma chi diamine è Dan Cooper? Bèh, da questa frase sibillina è nato il libro “Il ladro dei cieli” (Rizzoli) dello stesso Hill che evidentemente, dopo la sparata di Baccalario, è corso al computer a documentarsi e, letta la storia incredibile di Dan Cooper, ha deciso di scriverci un libro.
A me Davide l’ha raccontata, soddisfacendo la mia curiosità, ma voglio essere un po’ perfida e decido di non riportarla, per lasciarvi il divertimento di andarla a scoprire, magari proprio leggendo il libro di Christian Hill. Io lo farò di certo.
Altro aneddoto: la Mondadori commissiona a Book on a tree un libro di viaggi, un atlante fantastico. Calì e Baccalario iniziano a parlarne e Calì dice: «Ambientiamolo in Cina, i cinesi non mai stati dei grandi esploratori!» Baccalario risponde all’affermazione imprudente di Calì con una mail in cui dice: «Guarda un po’ se i cinesi non sono dei grandi esploratori!» e gli manda un allegato infinito con la storia di Zheng-He, l’esploratore cinese che pare abbia scoperto l’America prima dello stesso Colombo, finanziato dall’imperatore Yongle.
Da una battuta, insomma, è nato “Atlante dei luoghi immaginari” (Mondadori), scritto dagli stessi Calì e Baccalario.
Davide mi ha raccontato anche questa storia, specificando che tutte le parti trucide e sanguinose le ha scritte lui mentre Baccalario ha scritto quelle eleganti e descrittive.
Non vi racconto neanche questo libro, vi dico solo che il racconto di Davide è stato così fantastico e coinvolgente che non vedo l’ora che arrivi mattina per andare a comprarlo, insieme al libro di Christian Hill (iniziate a prendere nota, perché alla fine del racconto-intervista la lista dei libri da comprare riempirà una pagina intera).
Perché Davide mi ha raccontato questi aneddoti? In parte, credo, perché è un narratore nato, perché ha il gusto delle storie, e il numero e la bellezza dei libri che ha scritto lo dimostra, in parte per dimostrarmi come si lavora in Book on a tree, ossia appunto nella condivisione di idee, di storie, di spunti, senza rivalità o gelosie di sorta, talvolta regalando anche qualcosa agli altri. Se non è un bel modo di lavorare questo…
Marianna Balducci ha confermato la loro assoluta fluidità nel lavoro, specificando che è un’agenzia che segue autori e illustratori sui singoli progetti, senza vincolarli e lasciandoli poi liberi di seguire anche altre strade.