Un libro che mostra ai bambini come, con coraggio, determinazione e gentilezza, si possano sconfiggere i giganti.
Roald Dahl è sicuramente uno degli autori di libri per bambini più amati di sempre. I suoi romanzi sono pieni di ironia e di trovate geniali che divertono i più piccoli, ma sono capaci di strappare qualche risata anche agli adulti.
Leggere Roald Dahl è veramente piacevole a qualsiasi età, quindi i suoi libri sono tutti consigliatissimi come letture serali, per avere storie che possano appassionare sia i genitori sia i bambini.
Devo però dire che tra tutti quelli che ho letto una menzione particolare, secondo me, va a “Il GGG – Grande Gigante Gentile”. Ora ve ne parlo.
La trama
A Londra, durante l’Ora delle Ombre, Sofia, una piccola orfanella. non riesce a dormire, così si affaccia alla finestra e vede la sagoma di un grosso gigante. Il gigante la vede a sua volta, così la afferra e la porta via, iniziando a correre con falcate lunghe chilometri.
Sofia, terrorizzata, si ritrova così nel Paese dei Giganti, mostri rozzi e orribili che passano il tempo a dormire e giocare prima di lanciarsi in scorribande alla ricerca di spuntini umani.
Il gigante che ha rapito Sofia, però, è diverso dagli altri, è buono, gentile ed è vegetariano, mangia solo terribili ortaggi chiamati cetrionzoli e per questo è più piccino degli altri e viene da tutti deriso.
Il gigante e la bambina diventano presto amici e Sofia soprannomina il gigante GGG: Grande Gigante Gentile.
Gli altri giganti, però, non sono affatto gentili e mentre il GGG mostra a Sofia il suo “lavoro” che consiste nell’acchiappare sogni e imbottigliarli, essi continuano ad avventurarsi in paesi e città, divorando adulti e bambini.
Quando i giganti architettano l’ennesima scorpacciata di bambini, Sofia capisce che bisogna assolutamente fermarli e così la bambina i il suo amico GGG escogitano un piano davvero incredibile.
Il mio commento
Ciò che mi ha colpito maggiormente di questo libro è sicuramente il linguaggio (e quindi va fatto un plauso anche alla traduttrice Donatella Ziliotto che ha vinto il premio Andersen proprio per questo testo). Roald Dahl crea una vera e propria lingua dei giganti, storpiando le parole della lingua comune e dando vita a velati doppi sensi che non possono non suscitare almeno un sorriso.
I bambini si divertiranno sicuramente tantissimo a sentire i giganti parlare in modo sgrammaticato e nel vedere una “babbettola”, una piccola bambina, correggere un enorme gigante come se fosse una maestrina.
Il GGG è quindi, innanzitutto, un libro divertente, pieno di ironia che diventa l’ingrediente necessario per esorcizzare gli aspetti più crudi. I giganti, infatti, sono presentati nella loro “realtà”, sono dei mostri che mangiano i bambini, non sono certo tutti carini e gentili come il GGG.
Questo elemento, però, a mio avviso, è proprio quello che ha reso “Il GGG” un grande classico.
Chesterton affermava: “Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”.
Le fiabe e le favole sono degli strumenti potentissimi che possono aiutare i bambini a crescere e riescono nel loro intento quando “dicono la verità”, cioè quando riescono a trasmettere ai bambini, in modo fortemente simbolico, il senso della realtà e tale realtà spesso può essere dura, difficile, anche cupa e crudele, eppure si può affrontare, i draghi si possono sconfiggere, persino i giganti mangia-uomini si possono sconfiggere!
Il GGG, come altri racconti davvero riusciti, mostrano ai bambini come si può affrontare la realtà, come si possono sconfiggere i giganti con coraggio, determinazione e gentilezza.