Aperintervista – L’eclettico Davide Calì

Davide Calì è un nome ben noto, nel panorama dei libri per bambini e ragazzi e credo non abbia bisogno di presentazioni: oltre 100 libri pubblicati in tutto il mondo, in innumerevoli lingue; tantissimi premi ricevuti… è un grandissimo scrittore, nonché l’art director di Book on a Tree, di cui abbiamo parlato qui.

Poco tempo fa Davide è stato ospite di un festival nella mia città. Potevo non intervistarlo? 🙂

E allora eccoci qui!

Ho trovato Davide intento in una lettura di “Cornelius Holmes, Il caso del barboncino di Baskerville” (Biancoenero edizioni).

È un libro divertentissimo, con un protagonista strampalato che si crede erede di Sherlock Holmes e che, preso dal gusto per il complotto, si lancia in un’avventura altrettanto strampalata. Il narratore della vicenda è Watson, il cane di Cornelius, che sembra molto più assennato del suo padrone.

Dopo la lettura (e, tra parentesi, Davide Calì è un lettore eccezionale) è iniziata la chiacchierata che è continuata a cena e si è conclusa quasi a mezzanotte.

Ho fatto a Davide alcune domande.

  • Davide com’è iniziata la tua storia come autore?

Davide: Ho iniziato con i videogiochi e come fumettista. Ho pubblicato su alcune fanzine, poi sono diventato uno degli autori di Linus. Ho collaborato per diversi anni, poi sono uscito e ho scoperto il mondo degli albi illustrati e ho cominciato a pubblicare in Francia.

  • Tu infatti pubblichi in tutto il mondo. Ma vieni tradotto, oppure scrivi direttamente in lingua?

Davide: No, no, scrivo direttamente in francese e in inglese. E di solito seguo le traduzioni verso francese, inglese e italiano. Ma non sempre. Anche in italiano qualche volta si dimenticano di chiamarmi e così il testo italiano in alcuni libri non è mio originale.

  • Io, da aspirante autrice di narrativa, mi scontro sempre con il timore che quel che scrivo non piaccia, non funzioni, sia banale. Forse anche perché agli inizi ho avuto la sfortuna di incontrare un editore che ci è andato giù pesante, facendomi grosse critiche, e questo mi ha bloccato per parecchio tempo. A te capita o è capitato?

Davide: Di ricevere cose brutte? (ride)

  • No, quello immagino sia successo. Ti è capitato, magari agli inizi, di non essere sicuro del tuo lavoro?

Davide: Devo dire di no. Ma c’è da dire che ho un ego sproporzionato. Poi è capitato anche a me di ricevere critiche e bisogna accettarle. Dipende anche un po’ da come vengono fatte. Un conto è una critica costruttiva, altro conto è una critica offensiva. Ma di solito gli editori non vanno sull’insulto! 

  • Davide, c’è un libro di un altro autore che avresti voluto scrivere tu?

Davide: Sì, c’è un libro uscito qualche anno fa, “Caro autore”, di Riccardo Bozzi (Bompiani). L’autore cerca di immaginare come gli editori avrebbero risposto ai grandi scrittori del passato se provassero oggi a farsi pubblicare i loro romanzi. È geniale. Anzi, ce l’ho qua in digitale nel computer, vi leggo dei pezzi. Posso?

Ovviamente io e Marianna Balducci (qui l’intervista con lei) abbiamo accettato e Davide ci ha letto alcune delle lettere immaginarie di Bozzi, quelle più brevi e divertenti, e via, ho aggiunto un altro titolo alla mia lista di letture. Ha ragione Davide, è un libro geniale!

Un pillolone per aspiranti scrittori

Verso la fine della serata, mi sono resa conto che dovevo per forza chiedere a Davide dei consigli per aspiranti scrittori, visto che lui, oltre a essere scrittore, fumettista, art director e molte altre cose, tiene da anni corsi di scrittura per bambini e non solo. Chi meglio di lui, con la sua incredibile esperienza, può dare un consiglio?

E quindi ho sparato la mia domanda: • Davide puoi dare dei consigli, alcune pillole, per chi vorrebbe provare a scrivere libri per bambini?

Davide: Ormai, tenendo i corsi, me lo chiedono spesso e non so più che cosa rispondere. In realtà ne ho uno solo, quindi direi un pillolone (Marianna: un suppostone).

C’è un consiglio che do sempre a tutti quelli che vogliono scrivere e MI SI IGNORA, scrivilo questo! MI SI IGNORA!

Il consiglio è quello di LEGGERE! Sembra banale, ma non lo è. Tutti vogliono scrivere e nessuno legge.

Alcuni mi dicono che non leggono per non farsi influenzare da altri autori. Ma se vuoi scrivere DEVI farti influenzare! Devi sapere che cosa è uscito, che cosa c’è in giro. 

Insomma, non puoi scrivere un libro su un maghetto con gli occhiali, perché quello c’è già, ma magari puoi scrivere qualcosa seguendo quel filone.

Leggere è fondamentale! Per questo ho creato un progetto, che si chiama “Omero – gli scrittori raccontano i libri”.

•Di che cosa si tratta Davide?

Davide: Omero è un corso di formazione per insegnanti, bibliotecari e operatori culturali in generale. Alcuni autori parlano dei temi fondamentali della letteratura, dei generi, poi selezionano e raccontano 30 libri legati a quel tema.

Spesso gli insegnanti non sanno quali consigli di lettura dare ai ragazzi e persino i librai leggono poco, perché sono sempre più assorbiti dagli aspetti commerciali e burocratici della loro attività. Qualche volta riescono a dare un’occhiata alle nuove uscite solo quando le tirano fuori dagli scatoloni, ma poi non hanno tempo di leggere con calma.

L’idea è quella che siano gli autori a proporre dei libri, a raccontarli, appunto, agli operatori scolastici e culturali, così che alla fine dell’incontro, che diventa una sorta di lezione approfondita, essi si possano portare a casa una lista di libri da leggere e poi da consigliare. Magari non se li leggeranno tutti e 30, ma di sicuro qualcuno e potranno poi dare consigli di lettura ai ragazzi.

Omero è al suo terzo anno di attività. Finora abbiamo avuto buone risposte, soprattutto dal sud, ma siamo stati un po’ dappertutto (isole comprese!)

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